Intervista a Alberto Villa: Stop agli incentivi per le caldaie con la Legge di Bilancio
Stop agli incentivi per le caldaie a gas con la Legge di Bilancio 2025, un cambiamento significativo per il mercato del riscaldamento
- Stop al bonus caldaia e agli incentivi per le caldaie a gas
- Stop agli incentivi con la Legge di Bilancio: quali sono i nuovi vincoli e perché?
- Qual è realmente l’impatto delle politiche europee sul mercato?
- Che tecnologie suggerireste a chi deve o decide di sostituire la vecchia caldaia?
- © Copyright

Stop al bonus caldaia e agli incentivi per le caldaie a gas
Il recente stop agli incentivi per le caldaie a gas, sancito dalla Legge di Bilancio 2025, segna l'inizio del percorso di decarbonizzazione promosso a livello europeo tramite la Direttiva Case Green. Questo provvedimento, che ha già iniziato a modificare il panorama della climatizzazione negli edifici, promette di avere un impatto considerevole sul mercato.
L'eliminazione degli incentivi per le caldaie a gas è l'ultima tappa di una serie di interventi normativi volti a favorire soluzioni basate sulle energie rinnovabili e a ridurre le emissioni in atmosfera. La transizione ecologica è il tema centrale del nostro tempo e negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi provvedimenti legislativi che hanno puntato a incentivare tecnologie ad alta efficienza energetica e a promuovere l'uso delle fonti rinnovabili.
Con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e agevolare l'accesso a tecnologie per il riscaldamento più sostenibili, anche gli incentivi fiscali hanno subito una revisione.
La direttiva EPBD, nota anche come “Direttiva Case Green”, fornisce indicazioni chiare in materia di efficienza energetica degli edifici, e la Legge di Bilancio 2025 rappresenta il primo passo concreto per il suo recepimento in Italia.
Di conseguenza, da quest'anno sono stati eliminati gli incentivi fiscali per gli impianti di climatizzazione alimentati a gas, un cambiamento che ha già cominciato a influenzare il mercato del riscaldamento, stimolando i produttori a investire in tecnologie alternative e modificando le scelte dei consumatori.
Qual è, però, il punto di vista dei protagonisti del settore? Di seguito riportiamo l'intervista ad Alberto Villa, responsabile delle normative e dei rapporti istituzionali di Viessmann Italia, per infobuildenergia.it.

Stop agli incentivi con la Legge di Bilancio: quali sono i nuovi vincoli e perché?
Gli Stati membri europei sono chiamati a recepire le direttive comunitarie, definendo norme e obblighi che interessano mercato, operatori e cittadini.
In questo contesto, la nuova Direttiva EPBD ha stabilito il divieto di incentivare le caldaie “stand alone” a combustibili fossili a partire dal 1° gennaio 2025, introducendo al contempo il concetto di “Edificio a emissioni zero”.
Sull'aspetto degli incentivi, la direttiva non lascia spazio a dubbi: il Governo italiano ha dovuto scegliere la direzione da seguire ben prima della scadenza prevista per il recepimento della norma (maggio 2026).
In una prima bozza, le caldaie erano ancora contemplabili tra le soluzioni incentivabili, ma la versione definitiva della Legge di Bilancio 2025 ha imposto il veto su ogni nuova forma di incentivo diretto per le caldaie a condensazione “stand alone” alimentate da combustibili fossili.
Cosa si intende per caldaie a condensazione “stand alone”?
Con questo termine si indicano gli impianti che operano senza l'integrazione di un ulteriore generatore di calore, come ad esempio una pompa di calore.
Di conseguenza, i sistemi ibridi – che combinano una pompa di calore con una caldaia a condensazione – continuano a poter beneficiare degli incentivi.
Un'altra innovazione della direttiva riguarda il concetto di ZEB (Zero Emission Building): per questi edifici non sarà più consentito emettere CO₂ in loco, escludendo quindi l'uso di caldaie a condensazione a combustibili fossili.
Attualmente, tale norma si applica alle nuove costruzioni, mentre per il patrimonio immobiliare esistente è previsto un piano di ristrutturazione da attuare entro il 2050.
Infine, per quanto riguarda il divieto di immettere in commercio caldaie a condensazione a combustibili fossili, al momento non sono ancora state fornite direttive dettagliate.
Qual è realmente l’impatto delle politiche europee sul mercato?
Sicuramente l’eliminazione degli incentivi alle caldaie avrà qualche impatto sul mercato. Una parte degli utenti che intendevano sostituire la caldaia nel 2025 probabilmente rinuncerà all’intervento per non fare fronte all’intera spesa. Difficile da quantificare quanti valuteranno questa scelta.
Allo stesso tempo, alcuni decideranno di spostarsi su tecnologie incentivate, come le pompe di calore o i sistemi ibridi, anche a fronte di un costo maggiore.
Approfitto della domanda per evidenziare una criticità nell’attuale sistema di incentivi italiano, almeno a livello di mercato residenziale: la Legge di Bilancio, non solo ha eliminato l’incentivo per le caldaie a condensazione, ma ha anche ridotto le aliquote per altre tecnologie più efficienti e sostenibili, senza introdurre un meccanismo di sostegno basato sul reddito o facilitazioni tramite finanziamenti a tasso agevolato.
Tutte queste indicazioni sono chiaramente riportate nel PNIEC 2024 e si spera che possano essere integrate nel prossimo schema di incentivi.
Che tecnologie suggerireste a chi deve o decide di sostituire la vecchia caldaia?
Consigliare la giusta tecnologia a chi deve o sceglie di sostituire la vecchia caldaia a gas non può prescindere dal conoscere il contesto di riferimento e le esigenze specifiche da soddisfare.
Per offrire alcune indicazioni generali, si potrebbe distinguere tra abitazione indipendente, appartamento in condominio con impianto autonomo e condominio con impianto centralizzato.
Abitazione indipendente
La soluzione ideale in questo caso è rappresentata dalle pompe di calore. Le moderne pompe di calore idroniche si integrano facilmente con gli impianti esistenti – anche in presenza di radiatori – garantendo un funzionamento silenzioso e ottime performance anche nei climi più rigidi.
Questi sistemi, grazie alla loro efficienza, offrono un’ottima alternativa per chi desidera aggiornare il sistema di riscaldamento.
Appartamento in condominio con impianto autonomo:
In queste situazioni, è essenziale verificare la disponibilità di spazio per l’installazione di un’unità esterna, necessaria per i sistemi ibridi.
In alternativa, si può optare per la sostituzione diretta della vecchia caldaia con un modello nuovo – pur non beneficiando più degli incentivi – per ottenere risparmi immediati e contenere i costi d’installazione.
Condominio con impianto centralizzato:
Anche in questi contesti, le pompe di calore possono essere una soluzione valida. Ad esempio, alcune gamme di prodotti, come quelle proposte da Viessmann, offrono modelli residenziali fino a 19 kW e soluzioni specifiche per condomini che raggiungono i 40 kW, garantendo flessibilità e performance elevate.
In alcuni casi particolari, come per seconde case, può essere valutato il passaggio a sistemi di climatizzazione ad aria con split, integrati da moduli idronici per la produzione di acqua calda sanitaria.
Infine, è fondamentale sottolineare come il successo di questo processo di transizione energetica dipenda in larga misura dalle competenze della filiera.
L’esperienza e la professionalità di installatori, progettisti e centri di assistenza tecnica giocano un ruolo chiave nel garantire soluzioni efficienti e su misura per ogni esigenza.
Bonus e Detrazioni fiscali per efficientamento energetico: quale scegliere?
Le forme di agevolazione fiscale previste dallo Stato per incentivare l'efficienza energetica degli edifici e, in particolare, degli impianti termici, sono:
A queste vanno aggiunte altre forme di incentivazione che erogano un contributo diretto. La più importante di queste si chiama CONTO TERMICO. Questa non rientra nel campo delle detrazioni fiscali ma consiste in un versamento economico diretto da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in una o più rate (da uno a 5 anni). A questa vanno aggiunti altri incentivi, spesso di carattere regionale, che a volte possono essere cumulati con il contributo del Conto Termico.
Grazie a queste partnership puoi chiedere al tuo installatore di pagare i tuoi acquisti anche in comode rate, dilazionando così la spesa per l'efficientamento energetico della tua abitazione.
Acquisto Facile: La transizione energetica in comode rate
Viessmann ha ideato per i propri Partner installatori apposite convenzioni stipulate con primarie società, specializzate nell'erogazione di finanziamenti verso privati e aziende.
Sfrutta l’opportunità di Acquisto Facile proposta da Viessmann e potrai inoltre compensare il valore delle rate con il recupero fiscale delle detrazioni ancora in vigore.
Che cosa puoi finanziare?
Pompa di calore, ventilazione, climatizzatore, fotovoltaico e sistemi di accumulo: Viessmann offre tutte le tecnologie per un sistema completo ed efficiente, in grado di assicurare il massimo comfort in casa riducendo considerevolmente i consumi energetici.
I nostri installatori hanno la possibilità di offrire modalità di pagamento vantaggiose, che prevedono tra le varie soluzioni, pagamenti rateizzati fino a 120 mesi, tassi agevolati e di strutturare la rata secondo le tue esigenze.